Una ricerca sugli strumenti da suono in corteccia nel Trentino
Avete mai sentito il suono di un fischietto fatto con la corteccia di un albero? Forse sì, magari da bambini, quando quei suoni semplici e vibranti prendevano vita da mani esperte di chi conosceva la natura e i suoi segreti, e che sapeva trasformarli in musica. Oggi quei suoni rischiano di rimanere nel silenzio. Per ridare voce a questa memoria nasce Sifoloti e subioti, una ricerca, e insieme un viaggio, alla scoperta di strumenti musicali effimeri, fragili, ma pieni di storie.
Venerdì 9 maggio alle ore 17.00 il METS – Museo etnografico trentino San Michele presenta il progetto di ricerca “Sifoloti e subioti. Una ricerca sugli strumenti da suono in corteccia nel Trentino”, dedicato agli strumenti da suono realizzati con la corteccia degli alberi.
Curata dall’etnomusicologo Paolo Vinati, con la collaborazione di Silvia Costabiei, questa ricerca – condotta tra il 2023 e il 2025 – ha riportato alla luce un sapere antico, popolare, molto diffuso un tempo anche nelle valli trentine. Un saper fare nascosto tra le pieghe del tempo, oggi quasi del tutto dimenticato, capace di dare vita ad un vero e proprio archivio, fatto di suoni fragili ma intensi, di racconti passati e di una sapiente artigianalità improntata alla natura.
Sono state individuate solo 14 persone che in Trentino custodiscono ancora quest’arte di costruire fischietti e che hanno la capacità di trasformare un frammento di corteccia in un piccolo strumento musicale. Strumenti “effimeri”, li chiamano, a causa della loro “vita sonora” molto limitata nel tempo, ma intensa come la memoria che portano con sé.
Durante l’incontro verranno presentati i risultati della ricerca, tra cui una sezione del sito del Museo e la produzione di 15 video-documentari, registrati dallo stesso Vinati insieme a Silvia Costabiei, che raccontano questo viaggio attraverso il Trentino e le sue tradizioni. L’evento sarà anche l’occasione per vedere come nascono sifoloti e subioti in corteccia dalle sapienti mani di chi è stato intervistato.
Gli strumenti sonori raccolti diventeranno parte integrante del percorso espositivo del Museo, contribuendo a mantenere vivo il legame tra tradizione e identità del territorio.
Un evento per chi ama la tradizione e il territorio, in dialogo con la natura, per chi crede che il passato possa ancora parlarci e abbia storie da raccontarci.
L’ingresso è libero e gratuito.