Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà
Un viaggio fotografico nelle foreste trentine, tra alberi che profumano di legno buono e scrivono paesaggi fragili. È suggestivo l’incontro tra arte fotografica, paesaggio ed etnografia al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige dove la mostra “Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà” racconta i boschi del Trentino attraverso l’obiettivo del fotografo milanese di fama internazionale Maurizio Galimberti. La mostra è allestita nelle sale del Museo, in una sorta di dialogo tra gli scatti d’autore e le diverse filiere tecnologiche presenti.
Le 26 opere di Maurizio Galimberti indagano il rapporto tra natura e umanità e presentano uno spaccato del Trentino di grande emozione. Con un linguaggio decisamente poetico, tra alberi spezzati dalla furia della tempesta e altri che riportano ad antiche suggestioni, il maestro fotografo propone una sorta di viaggio onirico, al di là del tempo e dello spazio, ritraendo paesaggi delle foreste trentine (Fiemme e Fassa, Valsugana, val di Non, Molveno, val di Cembra, di Arco). Protagonista di un emblematico scatto appositamente realizzato per l’occasione dell’esposizione al Museo di San Michele, è il Castello di Monreale: il maniero è raffigurato in una sorta di visione onirica, quasi a creare un tessuto dove trama e ordito manifestano i potenti emblemi del territorio, il bosco e i tralci di vite, simbolo della Piana Rotaliana. L’artista, in questo modo, rappresenta magnificamente il contesto dell’allestimento della mostra.
Galimberti definisce la sua fotografia “un single doppio scatto”: le immagini in mostra sono infatti vere e proprie opere d’arte con sapienti giochi di capovolgimenti, ricomposizioni, frammenti, dettagli che si intrecciano tra loro, trasmettendo emozioni intime e suggestive.
Di questo viaggio silvestre l’autore scrive: “Tutto è onirico, tutto è lento, tutto si fa osservare. Nelle mie immagini si accumulano montagne fiabose. Sono un surrealista, sono un fotografo, pittore, scultore. La mia fotografia è un piccolo mosaico, la mia fotografia è un single doppio scatto, lavoro sull’asta della fotografia. Lavoro su una linea di confine fotografico tanto cara a Luigi Ghirri. Tutto accade dentro il mio viaggiare in Trentino. Sublime Trentino mi emozioni, mi scrivi sensazioni senza tempo… la voce di mia Madre riecheggia nella foresta, è una voce che mi accarezza, vorrei non finisse mai”.