Dopo il successo del film Contadini di confine-Grenzbauern l’appuntamento di Orizzonti Sciamanici

È senza dubbio una grande soddisfazione per il METS - ha detto il presidente Ezio Amistadi - il conseguimento del ‘Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale’ e della ‘Menzione Speciale del Premio EUSALP. Quello che mi tiene’ per Contadini di confine-Grenzbauern, il film/documentario prodotto dal Museo etnografico trentino San Michele e sostenuto da CONCAST (Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini)”. Gli appuntamenti proposti nell’ambito del Trento Film Festival continuano con l’incontro in programma al METS – Museo etnografico trentino San Michele venerdì 3 maggio ore 17.30: “Tamburi nella steppa: sciamani, spiriti e folklore” è con Stefano Beggiora, professore associato di Etnografia dello Sciamanesimo e Nicola Imoli, antropologo, etnologo e etnolinguista. Di che si tratta? Di un viaggio affascinante attraverso il pensiero religioso, gli usi e i costumi dei popoli delle steppe e l'analisi di alcuni degli oggetti rituali dello sciamanismo mongolo esposti nelle mostre “Sciamani. Téchne, spirito, idea”, e “Sciamani. Comunicare con l’invisibile”. A conclusione dell’incontro visita gratuita alla mostra “Sciamani. Téchne, spirito, idea” allestita nelle sale del METS e momento conviviale.

 

La Mongolia è una regione selvaggia, spazzata dal vento, la cui percezione da parte delle popolazioni delle steppe è quella d’una entità viva, fervida, pulsante. Una natura potente e di sicuro immanente rispetto alla manifestazione della miriade di spiriti che dimorano nella terra, nelle acque di laghi e fiumi e nella dimensione uranica del cielo. Nella religiosità locale infatti, ogni montagna, ogni corso d'acqua sembrerebbe avere una deità protettrice che vi risiede, con le proprie inclinazioni, attitudini e volontà. E con essa l'uomo è in grado di entrare in contatto, di dialogare, attraverso le complesse forme simboliche di uno sciamanismo d'origine forse arcaica.

 

Il film/documentario Contadini di confine-Grenzbauern per la regia di Michele Trentini (ricerca e interviste di Marco Romano) selezionato nella sezione “ORIZZONTI VICINI”:

  • ha vinto il "Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale" con questa motivazione: «Il film ripropone il tema della ‘resistenza’ sulle terre alte, in questo caso basata su un allevamento portato avanti con sistemi tradizionali e una meccanizzazione ancora ‘a misura d’uomo’, che, grazie anche alla ricchezza del pascolo di montagna, consentono la produzione di un formaggio di pregio come il Trentingrana. Apprezzabile la scelta delle interviste fatte quasi sempre alla coppia. Da sottolineare infine il tema del confine che esiste politicamente, ma non nel sentire delle persone»

  • ha ricevuto la "Menzione Speciale del Premio EUSALP. Quello che mi tiene", assegnata al film in grado di cogliere con maggiore aderenza lo spirito che supporta la Macroregione alpina, con questa motivazione: «Per aver focalizzato l'attenzione su una delle attività che ancora oggi rappresenta un elemento fondamentale per la cura e la valorizzazione delle Alpi»