Pochi giorni per vedere “Te la do io la dote! Cembra 1962-2022 Una scuola di merletti in Trentino”

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Rimangono ancora pochissimi giorni per ammirare, al METS - Museo etnografico trentino San Michele, l’arte di creare pizzi e merletti: per scoprire che cos’è il tombolo, a cosa servono i fuselli, come lavoravano le merlettaie degli anni Sessanta del secolo scorso; per “innamorarsi” delle magnifiche realizzazioni delle donne che ancora amano questo lavoro di grande creatività. “Te la do io la dote!” è visitabile infatti con orario 10-18, fino a domenica 19. La rassegna, ideata dal Comune di Cembra Lisignago e dal METS - Museo etnografico trentino San Michele con la collaborazione della Biblioteca comunale di Cembra e del locale Gruppo Donne del Tombolo, è curata da Marta Bazzanella (conservatrice presso il Museo di San Michele) e Irene Fratton.

 

È l'autunno del 1962 quando a Cembra viene inaugurato il primo corso della scuola statale di pizzi e merletti. Da allora trine di straordinaria bellezza hanno preso vita tra le abili mani delle allieve, divenute merlettaie o merlettaie specializzate. L’arte di creare pizzi e merletti è oggi quasi dimenticata ma, a distanza di cinquant’anni, in Val di Cembra continua a vivere e si è evoluta attraverso l’entusiasmo delle merlettaie.

 

“Te la do io la dote! Cembra 1962-2022. Una scuola di merletti in Trentino” ripercorre la storia della scuola di merletto trentina, attraverso le creazioni di artigiane particolarmente capaci e di fotografie evocative conservate dalle allieve. Nelle sale sono esposti preziosi pizzi che sottolineano l’abilità di chi li ha realizzati, ma anche le storie di quelle donne che, naturalmente, si intrecciano con le vicende dei luoghi e del paese. Un ordito che si fa metafora della vita della comunità: con i fuselli si creano intrecci che si rincorrono, in qualche punto si trasformano, per poi tornare ad essere quelli iniziali, volute che ruotano su sé stesse per snodarsi e, di nuovo, ricombaciare.