“Ricami di Memoria” inaugurazione venerdì 19 aprile alle 17

Inaugura venerdì 19 alle 17 al METS-Museo etnografico trentino San Michele la mostra "Ricami di Memoria". L’esposizione, che valorizza la creatività dei manufatti realizzati con ago e fili colorati, è realizzata grazie alla collaborazione con l’Associazione ArcoRicama. Obiettivo dell'Associazione nata nel 2007 nella cittadina arcense è la diffusione e la perpetuazione dell'arte del ricamo a mano Oltre alle opere confezionate dalle abili mani delle 25 socie di ArcoRicama è esposta anche la preziosa coperta in boutis proveniente dal Museo del Ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona. Curatrice della mostra è la conservatrice del METS Marta Bazzanella. All’inaugurazione seguirà un momento conviviale


L'impegno e la passione delle socie di ArcoRicama continuano a mantenere viva un'antica arte e a tramandarla alle generazioni future. In mostra si potranno ammirare manufatti realizzati dalle appartenenti all’associazione: dalla decorazione di tovaglie, runner e cuscini alla creazione di accessori come asciugamani, strofinacci, scatole, tende. I ricami illustrano particolari della sede museale di San Michele all’Adige e anche della vicina chiesa di San Michele Arcangelo. 
Negli anni, l'associazione con i suoi lavori e le sue esposizioni è apparsa su riviste nazionali e internazionali: Ricamo Italiano, Giuliana Ricama, Buona Idea, Margarita Agustì, Merceria Actualidad.

 

L’esposizione “Ricami di Memoria” è ulteriormente impreziosita dalla coperta in boutis proveniente dal Museo del Ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona: con la sua vicenda intrigante questo manufatto farà scoprire ai visitatori una tecnica misteriosa e affascinante. La trapunta in boutis è stata ritrovata in un baule delle Sorelle Povere di Santa Chiara nel Convento di Santa Elisabetta, monache di clausura, a Verona. L’interesse per la coperta in boutis affidata a Elisa Colato e Gaetano Zanotto, coordinatore del Gruppo Giovanni di Povegliano veronese appassiona gli esperti del settore di ogni parte del mondo. Le suore di clausura la ebbero in dono dalla duchessa Maddalena Trezza a fronte delle preghiere in suffragio per la famiglia Acquarone e per il figlio Cesare ucciso ad Acapulco.