“Coro Santa Lucia”, continua la rassegna internazionale di musiche popolari “Discanto”

Il Coro Santa Lucia è un coro polifonico maschile con repertorio costituito quasi esclusivamente da musiche ceciliane: brani polifonici in lingua latina per voci virili, spesso accompagnate dall’organo, che abbracciano l’intero anno liturgico. Nel chiostro triangolare del METS-Museo etnografico trentino San Michele, per la rassegna internazionale di musiche popolari “Discanto”, si esibirà sabato 8 luglio alle 21 con “il Cecilianesimo nelle valli alpine”. Con “Messa di Moreno per coro e organo” il gruppo canoro si potrà ascoltare domenica 9 luglio alle 11.30 nella Chiesa di San Michele Arcangelo. Il coro ha al suo attivo numerose pubblicazioni ed esibizioni concertistiche in Italia e all’estero, collaborando con vari ensemble e musicisti, tra i quali gli organisti Simone Vebber, Tiziano Rossi e Mauro Brusaferri. 
Sabato sera, a fine esibizione, è proposto un momento conviviale con piccola degustazione di prodotti tipici locali.

Nel 2003, per volontà del direttore Fausto Ceschi, il Coro Santa Lucia ha avviato un progetto di raccolta di spartiti musicali ceciliani dimenticati nelle sacrestie delle chiese della Val di Sole e della Val di Non dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Nello stesso anno ha pubblicato l’audiolibro “Le voci sacre del Cecilianesimo”. Nel 2021-2022 è stata completata la catalogazione e la digitalizzazione del patrimonio musicale, nonché la sua messa online nel database www.corosantalucia.it. L’archivio raccoglie più di 3.000 spartiti di musica sacra, manoscritti e a stampa, di epoca compresa tra gli ultimi decenni del XIX e la prima metà del XX secolo, quando la diffusione del Cecilianesimo produsse una radicale trasformazione e omologazione del repertorio liturgico. L'archivio del Coro rappresenta un unicum a livello nazionale, trattandosi del primo esempio italiano di archivio digitale dedicato interamente a questa tradizione musicale.

Nel settembre del 2010, per i vent’anni di attività, il coro ha organizzato il convegno di studi fra Ratisbona e Roma: “Il Cecilianesimo nelle valli alpine”, i cui atti sono stati pubblicati nell’omonimo volume curato dal musicologo Antonio Carlini. Sotto l’attenta direzione del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, nel 2017, ha preso parte al progetto di riscoperta del compositore Francesco Antonio Berera (1737-1813) attraverso la realizzazione di eventi musicali, tavole rotonde e una pubblicazione discografica in collaborazione con il Coro In dulci Jubilo, diretto da Tarcisio Battisti, e l’ensemble Labirinti Armonici diretto da Stefano Chicco.

Prossimi appuntamenti

    • 15 e 16 luglio Quartetto Anutis, una produzione del Coro del Friuli Venezia Giulia. Quattro giovani e straordinarie cantanti, già collaboratrici di Giovanna Marini, e che propongono una personale rielaborazione di antichi canti tradizionali polivocali italiani. Chiostro: il sacro profano. Chiesa: musiche sacre popolari italiane
    • 22 e 23 luglio L’ensemble Adilei di Tbilisi (Georgia) propone una selezione di canti polifonici georgiani (liturgici e profani), primo “patrimonio immateriale dell’umanità” ad essere inserito, nel 2001, nella lista UNESCO. Chiostro: il canto polifonico georgiano. Chiesa: canti liturgici del patriarcato di Tbilisi

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