Sifoloti e suboti: una ricerca sugli strumenti effimeri in corteccia nel Trentino
Un'indagine sulle tradizioni musicali del Trentino
La pratica di realizzare strumenti da suono con la corteccia delle piante è, come dimostrano numerose ricerche, documentata in Italia e in altre parti d'Europa.
Studi precedenti avevano documentato questo sapere nelle aree confinanti alla provincia di Trento (ad eccezione della Val di Fassa). Pubblicazioni dedicate a questo argomento per tutto il Trentino non esistevano, e così, grazie a questa ricerca, si è venuti a porre una piccola tessera che arricchisce il mosaico della conoscenza del mondo popolare tradizionale.
L'indagine investigativa si è avviata in ottobre 2023, chiedendo ad amici e conoscenti che vivono in Trentino, appassionati di cultura popolare e tradizioni musicali, se mai avessero sentito parlare di strumenti sonori realizzati con la corteccia (flauti, corni, ance). Qualche ricordo è emerso me è stato necessario anche ricorrere alle nuove modalità di comunicazione offerte dai social media: si è attivata una ricerca capillare per reperire i contatti di tutte le realtà associative del territorio (Pro Loco, Gruppi corali, Gruppi teatrali, Biblioteche, Associazioni ANA, Associazioni SAT, Oratori, Circoli ARCI, Scuole di Musica, Circoli Pensionati), a cui sono state inviate più di 800 comunicazioni per individuare i testimoni di questo sapere da cui sono arrivati i contatti di 20 persone che sapevano realizzare questi strumenti sonori
Dopo varie verifiche siamo giunti a selezionare 14 informatori, distribuiti sulle diverse aree del territorio trentino per avere così una sorta di campionamento.
Documentazione audiovisiva delle pratiche artigianali: il lavoro sul campo della primavera 2024
Le riprese sono state fatte nella primavera del 2024 - fine aprile e maggio - perché in quel periodo dell'anno si possono realizzare tali strumenti.
Attraverso un questionario sono stati raccolti dati relativi alla nomenclatura di questi manufatti, dove e quando gli informatori avevano appreso questa conoscenza, quali alberi venivano utilizzati e altre informazioni sulla funzionalità di questo strumentario.
Il piccolo staff di ricerca sul campo era composto da Silvia Costabiei che is occupava delle domande e da Paolo Vinati, responsabile della parte tecnica e delle riprese video con l'ausilio di due videocamere.
I luoghi visitati sono stati Caldes (Val di Sole), Cavrasto (Alto Garda e Ledro), Cembra (Valle di Cembra), Cimego – Borgo Chiese (Valli Giudicarie), San Francesco - Fierozzo (Alta Valsugana e Bersntol), Imer (Primiero), Morganti – Folgaria (Altipiani Cimbri), Mortaso – Spiazzo (Valli Giudicarie), Panchià (Val di Fiemme), Roncegno Terme (Valsugana e Tesino), Ronzo – Chienis (Alto Garda e Ledro), Roveré della Luna (Rotaliana – Königsberg), Strombiano – Pejo (Val di Sole), Tuenno – Ville d'Anaunia (Val di Non).