Ep. 4. Stava: "Maledetti i vostri bacini!"
Ep. 4. Stava: "Maledetti i vostri bacini!"
Presentazione podcast di Sara Sartori e Marco Romano
Val di Fiemme, 19 luglio 1985. A Stava è un giorno come un altro, poi all’improvviso uno schianto, un boato, una nuvola bianca che si gonfia. Un mostro di fango, alberi e detriti lanciato a novanta chilometri all’ora travolge e distrugge alberghi, case, capannoni, ponti. Sono crollati i bacini di decantazione della miniera di Prestavel. È il Vajont del Trentino. Muoiono 268 persone. Pietro, Alma, Romano e Franca rivivono con le lacrime agli occhi quegli istanti e quei giorni che hanno stravolto le loro vite per sempre.
Le musiche sono in Creative Commons da Fifty Sounds. I titoli di questo episodio sono: Morpheus, Out of time, Asklepios e Needle in a Haystack. Ringraziamo la Fondazione Stava 1985 per il video Ricordi Stava e la musica Estate tratta dalle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi, registrata dalla Fondazione in località Pozzole (dove sorgevano i bacini crollati) il 19 luglio 2015, nel trentennale della tragedia.
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Val di Stava oggi è un'importante e rinomata località turistica, situata tra il paese di Tesero e il comprensorio sciistico di Pampeago, lungo la strada che porta a Passo Lavazè. La vallata tipicamente alpina è solcata in profondità dal rio Stava che confluisce a valle nel torrente Avisio. La località di Stava presenta una urbanizzazione moderna, un piccolo agglomerato costituito da imponenti alberghi di alto livello. In mezzo ad essi c’è il moderno edificio del Centro Stava 1985 che ospita la Fondazione Stava 1985, luogo di memoria e formazione per ricordare la più grave tragedia di questa Regione. L’edificio è stato realizzato dal Comune di Tesero e messo a disposizione della Fondazione, nata grazie alle donazioni dei famigliari delle vittime del disastro: la colata di fango di origine dolosa e antropica che causò la morte di 268 persone, 71 del luogo e le altre provenienti da molte regioni d’Italia.
La tragedia avviene il 19 luglio 1985 alle 12,22 con il crollo dei due bacini di decantazione colmi di scorie minerarie. Una colata di fango violentissima investe sia la Val di Stava che via Mulini, nel paese di Tesero, con un bilancio di: 53 case, 6 capannoni, 3 alberghi abbattuti, tra questi l’albergo Miramonti all’epoca gestito dalle ACLI milanesi.
I bacini erano parte del complesso minerario di Prestavél, attivo fin dal 1500. Il tipo di estrazione, che anticamente riguarda la galena argentifera, a partire dal 1966 viene indirizzato all’estrazione della fluorite. I cristalli di fluorite sono molto concentrati, tanto che da 2 metri cubi di roccia si ricava fino a un 1 metro cubo di fluorite. Il minerale è raffinato in loco, con un utilizzo abnorme d’acqua. Il materiale di risulta è costituito da sabbia melmosa, acqua e oli che vanno a ingrossare gli argini del primo bacino di decantazione ancorato ad un piede di cemento. Il bacino, da progetto iniziale, doveva essere unico e altro 9 metri, ma viene presto esaurito e così le pareti, costruite con gli scarti provenienti dal filtro idrociclone, arrivarono all’altezza di 25 metri. Sopra il primo bacino ne viene costruito un secondo, che spinge sul primo, ed entrambi arriveranno ad essere alti 50 metri.
Le gestioni che ottengono la concessione dalla Provincia Autonoma di Trento sono: il gruppo Montecatini, che nel ‘66 diventa Montedison, che avrà fino a 130 dipendenti, mentre tra 1980 e il 1985 la concessione è data alla ditta Prealpi mineraria, quando ormai la concorrenza straniera non rende più sostenibile la produzione locale di fluorite. In questa fase i dipendenti sono rimasti in 30 e i bacini di decantazione vengono portati fino a 60 metri d’altezza. La flottazione non riguarda più solo i cristalli di Prestavél: vengono trasportati in loco camion di minerali provenienti da Lombardia e Alto Adige, dove queste attività sono interdette o dismesse.
Dopo un lunghissimo e complesso iter giudiziario i condannati per disastro colposo non hanno scontato pene detentive, mentre vengono risarciti 739 danneggiati, per 132 milioni di Euro. I soggetti risarcitori saranno la Provincia Autonoma di Trento, l’Edison, l’Eni-Snam e la Finimeg, mentre la bergamasca Prealpi mineraria, ultimo gestione, è fallita e quindi non ha risarcito.
Attualmente i bacini di decantazione sono diventati prato e bosco, mente i capannoni della miniera di fluorite di Prestavél non sono visitabili o fotografabili, in quanto l’area è adibita ad attività lavorative private.
Le Scuole Medie “G. Alberti” di Tesero hanno proposto, a partire dal 1986, una mostra storico fotografica intitolata Dove stava una valle che ricostruisce il mondo tradizionale alpino e artigianale, le cui tracce sono andate perdute dopo la tragedia.
Il territorio della Val di Stava, tra boschi e paesaggi tipicamente alpini, ha manifestato fin da tempi antichi anche una vocazione artigianale: si è trattato di un'originale commistione tra attività di allevamento e agricoltura tradizionale di montagna, artigianato e attività proto – industriali, oltre alla vocazione turistica. Prima del 1985 erano presenti un numero incredibilmente alto di masi e pertinenze per fare agricoltura di montagna e per pascolare; c'era ancora traccia di un ricco sistema di mulini, segherie, falegnamerie, fucine, mascalcie, antiche cartiere e una “chenàra” (un opificio per l’estrazione tramite essiccazione dei pinoli delle conifere).